Studi

Il grasso e le sue potenzialità rigenerative sono da diversi anni al centro di un folto numero di studi internazionali da parte di diverse specialità mediche.

Il primo passo nel 2006

Per quanto riguarda la Chirurgia Plastica, ho avuto la fortuna e l’onore di fare da apripista nel 2006, con la pubblicazione di uno studio relativo all’impiego del grasso nel miglioramento degli esiti cicatriziali di gravi ustioni. Con il mio team, abbiamo studiato la trasformazione dei tessuti quando, dopo un’ustione di primo o secondo grado, vengono trattati con uno o due lipofilling, cioè con il trasterimento di grasso prelevato dal paziente stesso. Si tratta di una metodica poco invasiva e poco dolorosa, che però dà risultati estremamente significativi. Grazie alle cellule staminali adulte presenti nel grasso, il lipofilling determina nei tessuti trattati una profonda rigenerazione, che li rende più morbidi, più elastici, più “sani”. E non si tratta solo di miglioramenti estetici, in quanto tessuti cicatriziali più morbidi ed elastici permettono anche un recupero funzionale e mimico.

Il grasso contro la sclerodermia…

La sclerodermia è una malattia autoimmune, cronica ed evolutiva, che si manifesta con l’indurimento e l’ispessimento della cute, ma può riguardare anche gli organi interni. Quando colpisce il viso, causa importanti danni estetici, mimici e funzionali. Nel 2013, con il mio team abbiamo concluso uno studio, pubblicato sulla rivista Cell Transplantation, relativo all’impiego del lipofilling nella cura della sclerodermia. In base alle evidenze raccolte, uno o due trattamenti di lipofilling sono sufficienti per determinare il notevole miglioramento dell’aspetto della cute e della funzionalità. Per quanto emerge dall’evidenza clinica, i risultati sono stabili.

… e per minimizzare le cicatrici

In un’ideale prosecuzione di quanto studiato nel 2006, all’inizio del 2014 è stato pubblicato sul Journal of Craniofacial Surgery lo studio che riassume i risultati ottenuti in questi anni su un enorme casistica di cicatrici, causate da diversi fattori ma con una forte predominanza di ustionati (su un totale di 694 pazienti, 376 erano ustionati). Il lavoro dimostra, una volta di più, quanto e come le cicatrici migliorano in seguito all’autotrapianto di grasso, attenuando le differenze di colore, riducendo il grado di tensione e, quando è presente, il dolore. Autologous Fat Graft in Scar Treatment, questo il titolo dello studio, ha meritato la segnalazione di HOT TOPICS in Surgery, è cioè stato segnalato come argomento del mese. Gli autori sono Fabio Caviggioli, Francesco Maria Klinger, Silvia Giannasi, Valeria Bandi, Barbara Banzatti, Davide Forcellini, Luca Maione, Barbara Catania e Valeriano Vinci, oltre a me ovviamente.