Contrastare la forza di gravità, quindi sollevare, e ridurre, perché un fisico più snello sembra subito più giovane: ecco i due principi a cui mi attengo quando affronto gli interventi di chirurgia plastica in pazienti di oltre 50 anni. Ne ho parlato con Federica Panicucci nella puntata di Mattino 5 del 18 marzo.
Tradotto in pratica, significa ridurre il volume del seno, ridisegnare l’addome in modo da asportare i tessuti cadenti ed effettuare una lipoaspirazione nelle zone critiche, per eliminare i depositi di grasso localizzati. Molto spesso, donne che a 20 o 30 anni avevano scelto le protesi, a 60 decidono di toglierle, per conquistare una silhouette più asciutta che le fa sentire più agili e leggere. Riduzione mammaria, rimozione delle protesi e conseguente mastopessi comportano nella grande maggioranza dei casi cicatrici quasi invisibili, perché strategicamente posizionate attorno all’areola. Per rimodellare l’addome, l’incisione è posta sopra i peli pubici (mini-addominoplastica) oppure va da un fianco all’altro (addominoplastica completa), ma se ben eseguita e ben curata risulta appena percepibile. La lipoaspirazione, infine, permette di ridurre con grande precisione i “cuscinetti” più ostinati, ridisegnando il profilo corporeo in modo armonioso e proporzionato.
Le tecniche si sono molto affinate negli anni e di conseguenza gli interventi comportano un decorso più soft, e per questo adatto a pazienti non più giovani. Sì al desiderio di sentirsi e sembrare giovani a tutte le età, ma soprattutto sì alla salute e alla sicurezza.