Ad ottobre ho partecipato per la prima volta alla riunione dei Comitati di Onda, Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere. In particolare, ho preso parte al congresso nazionale “I giovani si prendono cura di sé? Prevenire per mantenersi in salute”, con una relazione dedicata alla chirurgia estetica e alle nuove tendenze giovanili. Innanzitutto, entrare nei Comitati di Onda è un grande riconoscimento e un grande onore, data l’autorevolezza e il prestigio dell’istituzione. Per quanto riguarda il mio intervento, ho sottolineato l’importanza sempre crescente del giudizio estetico, un’importanza sentita in particolare dai giovani. Dal mio punto di vista, il bravo chirurgo plastico non è colui che accoglie indiscriminatamente ogni richiesta, ma piuttosto chi innanzitutto suggerisce una riflessione sulla bellezza, sull’ideale, sullo stare bene con se stessi e gli altri. Non vuol dire sostituirsi allo psicologo, ma indagare le reali motivazioni del malessere. Per chi vive veramente male nel proprio corpo la medicina e la chirurgia estetica possono essere delle utili risorse, certo. Ma è importante essere certi che la persona che si ha di fronte – in particolare se è molto giovane – sia perfettamente consapevole di cosa sta scegliendo, perché e cosa comporta.