Secondo i dati dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS), la mastoplastica additiva è risultata essere l’intervento più eseguito in Italia nel 2022, con oltre 42.000 casi. A livello mondiale, sempre secondo lo stesso studio, l’aumento del seno si è attestato in seconda posizione, con 2 milioni 174.616 interventi nel 2022, dopo i 2 milioni 303.929 della lipoaspirazione.
Il mio approccio all’intervento è teso a raggiungere la massima naturalezza: un cono mammario ben proiettato, posizionato correttamente e armonioso.
Per inserire la protesi, scelta anche in base ai desideri della paziente, pratico un’incisione nella parte inferiore dell’areola. Proprio perché posizionata su questo tessuto “di confine” , la cicatrice risulterà nella grande maggioranza dei casi praticamente invisibile (ma bisogna ricordare che la cicatrizzazione è un processo biologico geneticamente determinato, che può solo in parte essere condizionato dalle attenzioni del chirurgo e del paziente durante la convalescenza). Il post-operatorio non è impegnativo e comporta una sensazione di indolenzimento localizzata, che si attenua progressivamente in 4-6 giorni. A 48 ore dall’intervento consiglio sempre di indossare un apposito reggiseno che ha lo scopo di favorire il corretto posizionamento delle protesi.
Nell’articolo su OK salute di febbraio anche tutte le informazioni sulla durata e sicurezza dei dispositivi.