Per diversi mesi il tema della sicurezza in chirurgia plastica è stato oggetto di grande attenzione da parte dei media. Dalla primavera, con gli esiti anti-estetici di interventi eseguiti da un medico non specialista, ma attivissimo sui social, all’autunno, con il dramma di Margaret Spada. Ricordo sempre che la prima cosa da fare, prima di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica, è quella di parlarne con il proprio medico di famiglia, per un primo confronto e indirizzo. Individuato lo specialista, è fondamentale sottoporsi a una visita di persona. Il mondo digitale è una preziosa fonte di informazioni, ma l’incontro face to face permette di cogliere e valutare aspetti che nella comunicazione sul web o sui social possono essere taciuti. Ancora, la visita non può avvenire il giorno stesso dell’intervento, perché il paziente deve avere il tempo di riflettere su quello che gli è stato detto, confrontarsi con gli amici e i familiari ed eventualmente fare altri consulti con altri medici. Sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica non è acquistare un particolare modello di telefono, che si può cercare al miglior prezzo in diversi negozi e piattaforme, senza che questo comporti caratteristiche diverse del telefono stesso. Nel concetto stesso di intervento è insita la possibilità di complicanze, sempre possibili. Essere nelle mani migliori, nella struttura migliore, significa poterle affrontare come si affronta un problema. In situazioni diversi gli esiti, come abbiamo visto, possono essere drammatici.