Mastoplastica additiva secondaria, tecnica ibrida nell’aumento del seno e correzione del seno stenotico, una delle più diffuse anomalie mammarie. Dal 19 al 21 maggio 2022 ho partecipato a Lima al primo congresso mondiale dell’International Confederation of Plastic Surgery Societies ICOPLAST, l’organismo internazionale che raccoglie le più autorevoli società di chirurgia plastica del mondo, concentrandomi appunto sulla chirurgia estetica e ricostruttiva della mammella.
Nel confronto con i colleghi provenienti dai quattro angoli del pianeta è emersa una volta di più la caratteristica della chirurgia plastica italiana, in particolare per questo distretto corporeo e cioè una straordinaria versatilità. Con lo scopo di raggiungere il risultato di mammelle simmetriche, naturali e della dimensione concordata con la paziente, noi italiani evidentemente siamo guidati dal nostro “spirito latino” fantasioso e flessibile, che ci porta ad attingere senza dogmi e senza preclusioni a tutti gli strumenti e a tutti gli accorgimenti a disposizione del chirurgo plastico. Il caso più eclatante è sicuramente la correzione delle anomalie mammarie, malformazioni evolutive che personalmente affronto con tecniche chirurgiche di rimodellamento della ghiandola e abbassamento del solco mammario, ma anche con inserimento di protesi e autotrapianto di grasso, con il lipofilling. Per questo intervento più che mai, è fondamentale avere tutte le frecce al proprio arco, e decidere di volta in volta, caso per caso, quale scoccare e in quale successione. Il mio approccio è “da qualsiasi punto di partenza, un risultato naturale e armonioso”. Quando la paziente presenta mammelle strette, allungate, cadenti, e magari di dimensione molto diversa tra loro, raggiungere l’obiettivo è decisamente sfidante, anche se grazie a una lunga casistica e a tanti studi la rotta e soprattutto l’approccio è molto chiaro. Tra i lavori scientifici eseguiti con l’Humanitas Research Hospital c’è la classificazione delle anomalie mammarie, uno strumento ora utilizzato da tanti colleghi in tutto il mondo. Per risolvere un problema, è importante conoscerlo profondamente.