La giornata internazionale per la consapevolezza della ricostruzione mammaria, il BRA Day, è stata 16 ottobre, ma noi in Humanitas abbiamo scelto sabato 26 per incontrare le donne e le associazioni di volontariato. Ancora una volta, l’occasione è stata preziosa per fare il punto sulle opportunità, sulle aspettative e sui reali supporti a disposizione delle pazienti, tra sport, musicoterapia e counseling, ovvero la possibilità di parlare da donna a donna con chi ha già superato il tumore e l’intervento ricostruttivo. Primo per incidenza nella popolazione femminile (colpisce una donna su 8 nel corso della vita), il tumore al seno, con le esigenze di ricostruzione che porta con sé, è per noi chirurghi plastici un grande impegno. Ricostruire è però anche una fonte di grande soddisfazione: vuol dire aiutare una donna che è stata provata dalla malattia a superarla veramente, a tornare come prima.
Io sono innanzitutto un medico – un medico prima che un chirurgo e un chirurgo plastico – e trovo questa esperienza meravigliosa. Per questo mi sento sempre di ringraziare le donne, che ci consentono di accompagnarle in questo percorso di guarigione, anche dell’anima, e di rinascita.