Tra il “prima” e il “dopo” ci sono differenze di pochi millimetri, ma capaci di cambiare completamente l’espressione del volto e la fisionomia della persona. Nell’intervento di rinoplastica più che mai, balza all’occhio l’importanza delle proporzioni. Per questo, modificare sapientemente gli angoli (con la fronte e il labbro superiore) e intervenire in modo accurato sulle dimensioni (lunghezza e larghezza) fa la differenza, perché permette di riequilibrare il viso nel suo insieme, in rapporto con la fronte, il mento, gli zigomi e mettendo in luce gli occhi. Le mie rinoplastiche sono sempre “closed”, cioè eseguite senza praticare alcuna incisione esterna. L’accesso alla cavità nasale, da dove in base ai casi correggo, riduco e riposiziono le ossa nasali e il setto, avviene dalle narici. In alcuni casi, soprattutto quando la punta è bulbosa o cadente, il miglioramento del naso avviene soprattutto con il cosiddetto rino-tip, intervento che riguarda unicamente la punta, che con gli anni tende a perdere sostegno e ad essere più vistosa.